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Guido Crepax

Guido Crepax, all’anagrafe Crepas (la “x” è un vezzo artistico), nasce a Milano il 15 luglio del 1933. Studia architettura, dopo di che si dedica all’illustrazione e alla grafica, realizzando numerose copertine per libri, dischi e manifesti pubblicitari. Nel 1957 ottiene il primo grande successo disegnando una campagna pubblicitaria per la Shell premiata con la Palma d’Oro. Frutto della sua passione per le macchine da corsa e la Formula Uno, la campagna sfoggia suggestive illustrazioni in cui rosse Ferrari d’epoca spiccano su sfondi in bianco e nero.

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Sempre più legato alla matita che al tecnigrafo, Crepax si specializza come illustratore nel 1959, grazie alle copertine per la rivista Tempo Medico, alla quale continuerà a prestare la propria arte fino alla metà degli anni Ottanta. Nel 1965, comincia una proficua collaborazione con il mensile Linus, per il quale crea Neutron, un fumetto il cui protagonista, Philip Rembrandt, è un critico d’arte dotato di poteri medianici, grazie ai quali riesce a paralizzare essere viventi e a bloccare macchine. Ambientate nel jet-set milanese dell’epoca, che viene minuziosamente descritto, le avventure di Neutron rivelano tutta la perizia scenografica dell’autore, la grande abilità compositiva della tavola.

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È proprio ne “La curva di Lesmo”, quella che sarebbe dovuta essere la prima avventura di Neutron, che fa la sua comparsa Valentina Rosselli. Il personaggio, graficamente ispirato alla figura di Louise Brooks (frangetta, caschetto corvino, slanciata e sensuale) è una fotografa che vive in una Milano contemporanea, reale e onirica al medesimo tempo, in via De Amicis, non a caso la via ove ha realmente sede l’abitazione dell’autore. Valentina concentra immediatamente su di sé l’attenzione del pubblico e dell’autore, rendendolo famoso in mezzo mondo e permettendogli di perfezionare il proprio disegno, sempre più accurato.

Crepax prosegue inoltre l’impegno nella realizzazione di copertine di romanzi per le case editrici Sonzogno, Bompiani e Sugar, a cui si aggiungono soldatini di carta, spesso accompagnati a veri e propri giochi (la battaglia di Waterloo, la boxe) con cui si dilettano più gli adulti che i bambini. 

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Alla fine degli anni Sessanta Crepax si dedica anche a storie autoconclusive, come La casa matta (del 1969), La calata di Mac Similiano XXXVI (1969) e, soprattutto, L’astronave pirata (1968). Quest’ultima, storia di fantascienza ambientata nel 2570, vede un manipolo di uomini decisi a isolarsi dal resto dell’umanità, impegnata a sfruttare gli abitanti degli altri pianeti, per lottare per la propria indipendenza sotto un vessillo pirata. Con una sola astronave, il gruppo sfida tutta l’armata spaziale terrestre indossando tute che ricordano le armature medievali, grazie a sbuffi, pizzi, calzamaglie più simili a costumi di nobili spagnoli seicenteschi piuttosto che ad avveniristici tessuti.

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Negli anni Settanta, oltre alla solita Valentina, altri personaggi femminili escono dalla matita dell’autore. Anita (ispirata ad Anita Ekberg, protagonista del film La dolce vita), Bianca e Francesca nascono sulle pagine della collega più famosa, ma si conquistano spazi autonomi, tavolta dalle sfumature erotiche. Tuttavia, è sempre Valentina a tenere banco, trovandosi al centro di campagne pubblicitarie, serializzata su rivista e raccolta in volumi. Il binomio Crepax-Valentina pare inscindibile, ma l’autore trova il tempo per realizzare anche adattamenti a fumetti di grandi classici dell’erostimo: Histoire d’O (1975), Emmanuelle (1978), Justine (1979). Una tendenza che prosegue anche negli anni Ottanta, ma questa volta puntando l’attenzione sui capostipiti letterari dell’horror, Conte Dracula (1987) e Dr. Jekyll e Mr. Hide (1987), in cui Crepax riesce comunque a insinuare sottili atmosfere erotiche accompagnate da un tratteggio sottile e inquietante.

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Gli anni Novanta e i primi del Ventunesimo secolo vedono Crepax ancora alle prese con adattamenti di romanzi, tra cui Frankenstein (2002), e la creazione di personaggi femminili, come Francesca, adolescente ideata per Lupo Alberto Magazine. Nel frattempo gli sono dedicati prestigiosi volumi che pubblicano storie vecchie e nuove e mostre che ne celebrano la straordinaria carriera. 

L’artista scompare il 31 luglio del 2003, appena settantenne e dopo aver a lungo lottato contro la malattia. Lascia agli estimatori i suoi personaggi femminili eleganti e sensuali, nonché una miriade di immagini dall’indubbio gusto grafico.

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