fbpx
0
Totale : 0,00 €
Il carrello è vuoto!
Prodotto aggiorna

Guido Buzzelli

Guido Buzzelli, nato a Roma il 27 luglio 1927, è uno dei disegnatori italiani più conosciuti all’estero. Figlio d’arte, dopo aver preferito il fumetto alla pittura, entra a far parte, a soli diciotto anni, dello staff del settimanale Argentovivo!, supplemento de La Tribuna Illustrata, per cui realizza la storia “Il monaco nero”; nel 1946 per le Edizioni E.M. disegna Gli Albi della Mano Nera e Gli Albi Verdi. Il suo stile appare da subito vicino alla pittura di Francisco Goya e all’illustrazione classica italiana di autori come Walter Molino e Achille Beltrame.

Dal 1949 al 1950 disegna per Superalbo delle edizioni Fantera alcune storie di Dray Tigre. Tra il 1950 e il 1951 realizza le copertine e i disegni a mezzatinta degli albi a striscia con protagonista l'eroe Brendy Bill, pubblicati dalla casa editrice Albi Eroici su soggetto e sceneggiature di Dante Daini.

Affascinato dallo stile dei disegnatori d'oltreoceano nel seguente biennio 1951-52 ripropone classici come Roy Rogers, L’Uomo Mascherato, Flash Gordon e Mandrake per L’Avventura Nuova Serie nel formato albo d'oro di Fausto Capriotti e per Celebri Eroi dell’Avventura dell'editore Gabriele Gioggi.

Image

Nel 1952 vede la luce, nella collana Le Nuove Avventure delle Edizioni Diana, Alex dello Spazio, una saga fantascientifica disegnata da Buzzelli e ambientata nel 3170. Ne è protagonista un esploratore interstellare che vaga negli spazi siderali alla ricerca del plutonio, accompagnato in queste suo viaggio dalla bella Menfis. La serie, che può vantare ben nove ristampe, dall’anno successivo fino a 1989, si chiude nel numero 38, ma già dal successivo la testata pubblica un nuovo fumetto disegnato da Buzzelli. Si tratta di Bill dei Marines, che si snoda in 24 numeri.

Nel 1953 scrive e disegna la serie western Susan Bill, pubblicata per la prima volta su Foto Avventura e in seguito più volte ristampata.

Dal 1953 al 1955 Buzzelli fa la parte dal leone nella collana Astroavventure dell’editore Gabriele Gioggi, per la quale realizza Nolan il Pioniere dello Spazio, L’Emulo di Zorro (poi ristampato diverse volte) e Pistola Jim. Dal numero 31 la collana abbandona il formato orizzontale per trasformarsi in libretto e viene ribattezzata L’Impavido, ma non cambia il protagonista: è ancora Buzzelli a disegnare Destinazione Venere, La Straordinaria Città di Azun DaliI, Bill e Tommy il Figlio del Cowboy

Image

Nel 1955 illustra per il mensile Bambola il romanzo “Come Cenerentola”. Per l’editore Fausto Capriotti illustra nello stesso anno una serie di copertine a tempera per la ristampa di Raff, Pugno d’Acciaio disegnato da Mario Guerri e Vittorio Cossio. Dalla metà degli anni Cinquanta lavora in Spagna e Gran Bretagna, dove collabora con il Daily Mirror Syndicate e con le edizioni Fleetway. Comincia a realizzare lavori d’autore che lo spingono sempre più verso un’idea raffinata di fumetto. 

Image

Nel 1960 sposa Grazia De Stefani che, oltre alla sua compagna di vita, diventa per tutta la sua carriera la più preziosa delle collaboratrici. Tornato in Italia, Guido Buzzelli si dedica alla pittura ma, dopo varie mostre, riprende a disegnare fumetti. Nel 1966, senza la certezza di un committente, scrive e disegna La Rivolta dei Racchi, un'allegoria della lotta di classe dove il protagonista dal significativo nome di Spartak, ha le sue stesse fattezze. L’anno successivo le tavole vengono esposte al terzo Salone dei Comics di Lucca e pubblicate dall’Archivio internazionale della stampa a fumetti sul catalogo della manifestazione, con prefazione del critico Mario Bologna. Quest’opera gli vale il titolo di “maestro del fumetto” e in qualche modo anticipa anche Una Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt sulla strada di quello che molti, con il senno di poi, definiranno “fumetto d’autore”, svincolato da condizionamenti editoriali e dettato solo dall’urgenza di narrare. La storia ottiene però maggiore notorietà quando, nel 1970, George Wolinski sceglie di pubblicarlo sulle pagine della rivista “Charlie Mensuel” con il titolo “La Rivolte des Ratés”. Le testate francesi, da quel momento, fanno a gara per ospitare le sue opere: nascono così I Labirinti (1970), Zil Zelub (1971), Annalisa il Diavolo (1973), L’Intervista (1974), Un Tipo Angelico e Zasafir (1979-84), di cui è autore completo, nonché Il Mestiere di Mario (1973) e La Face (1975) per i testi di Cerrito, Nevada Hill scritto da Gourmelen (1974) e HP in collaborazione con Alexis Kostandi (1973-74).

Image

A pubblicarli sono testate come “Pilote”, “Circus”, “L’Echo des Savanes”, “Vaillant”, “Metal Hurlant” e “À Suivre”. Buona parte di queste storie a sfondo surrealistico vengono poi tradotte in Italia su Linus e AterLinus.

Nel 1973 Guido Buzzelli vince il Premio Yellow Kid come miglior autore di fumetti al Salone dei Comics di Lucca. Finalmente anche in Italia iniziano a fioccare le proposte di collaborazione. Inizia a contribuire – stavolta direttamente – alle testate Linus e Alter Alter (L’Agnone, 1977; Guerra Videologica, 1978; Zil Zelub, 1981, l’anagramma di Buzzelli, una serie dai toni gialli con elementi fantascientifici e fantapolitici che viene poi ristampata in volume da Edizioni Grandi Avventure e da Milano Libri, 

Per Playmen realizza il lungo racconto “I love you, Helza”. Pubblica anche su Psyca, Corriere dei Ragazzi (La Donna Eterna e Il Ritorno di Ayesha, 1975-76) e Comic Art. Per il settimanale eroticomico Menelik realizza illustrazioni, gustose vignette sexy e la parodistica La Domenica del Barbiere.

Non pago, Buzzelli vede i suoi disegni pubblicati anche su Paese Sera, Il Messaggero, L’Unità e L’Occhio.

Image

Nel 1979 realizza “L’uomo del Bengala”, lunga avventura scritta da Gino D’Antonio e pubblicata dall’Editoriale Cepim nella collana Un Uomo, Un’Avventura.

Nel 1988 disegna Tex in uno straordinario Albo Speciale scritto per lui da Claudio Nizzi, il primo della serie di formato gigante familiarmente nota come “Texone”, dall’emblematico titolo "Tex il grande”. In questo ultimo lavoro, così come in tutta la sua opera, dalle realizzazioni di più immediata fruizione a quelle dal criptico fascino surreale, mostra un dinamismo, una potenza e un’energia senza pari. Alla fine degli anni Ottanta lavora per la RAI e insegna all’European Institute of Design.

Image

L’arte di Buzzelli, a distanza dalla prematura scomparsa dell’autore, avvenuta il 24 gennaio 1992, rimane viva e pulsante, riproposta in diversi paesi e in Italia da editori come Alessandro, Hazard, Il Grifo, NPE e Lizard che hanno in catalogo ristampe di sue opere, apparse anche in alcuni collaterali allegati ai quotidiani. L’Associazione Guido Buzzelli promuove esposizioni, studi e convegni sulla sua attività di fumettista, ma anche di pittore, grafico e illustratore. È del 2003 la mostra “Metamorfosi, opere di Guido Buzzelli", allestita a Roma nella sala dell’Armeria di Castel Sant’Angelo. È invece dell’anno successivo "Un portrait d’artiste", esposizione organizzata a Bruxelles dal Centre belge de la bande dessinée. Nel 2006 e 2010 il Festival della B.D. di Angoulème organizza mostre di tavole originali. Nel 2011 a Lucca presso il Museo del Fumetto si è tenuta la mostra Guido Buzzelli - frammenti dall’assurdo, il cui cataloga è pubblicato da Nicola Pesce Editore.

➡ Torna sul nostro store

Seguici sui social

Registrati alla newsletter!

Iscriviti alla newsletter e resta informato
sulle novità di If Edizioni.
Non condivideremo mai la tua e-mail con terze parti.

Iscriviti ora