Giorgio Montorio
“Quel volo per Rio”, episodio di Mister No apparso nei numeri 42 e 43 di questa testata, è il primo impegno ricoperto da Giorgio Montorio per la Casa editrice di Sergio Bonelli, nel 1982. Il disegnatore giunge a quell’appuntamento dopo aver inanellato una lunga serie di collaborazioni con alcuni tra i più importanti editori italiani di settore, a partire da Gino Sansoni, visionario e spregiudicato precursore di mode, vero talent scout capace di valorizzare l’estro di giovani esordienti divenuti in seguito Maestri della Nona arte. Ed è proprio sotto l’ala protettrice di Sansoni – se si esclude una brevissima esperienza come inchiostratore del western Maschera Nera, pubblicato dall’Editoriale Corno – che la sua carriera nel mondo del fumetto si sviluppa sino a raggiungere la maturità professionale.
Nato a Viadana, in provincia di Mantova, il 25 luglio del 1940, Montorio si appassiona al disegno fin da bambino, tanto che, a soli otto anni, cerca di riprodurre le tavole di Paperino e di Tex, mostrando una precoce duttilità che sarà il marchio di tutta la sua produzione. È lo stesso autore a dire di sé: “Il mio è un lavoro che svolgo con passione perché mi permette di ripetere all’infinito quelle avventure che da bambino vivevo nell’immaginazione, a parziale compensazione di un’infanzia raramente felice”.
La passione per il disegno lo porta, adolescente, a seguire il Metodo 3A, un corso per corrispondenza diretto da Rino Albertarelli. Come si è detto, l’esordio nel mondo del fumetto avviene con la casa editrice di Sansoni, nel 1965, quando gli sono affidati i disegni di “Vendetta d’amore”, episodio pubblicato sul pocket erotico Alboromanzo Vamp n. 23, nel quale tratteggia alcuni affascinanti personaggi femminili divenuti elemento costante nei suoi fumetti.
Nel 1966, ancora per Sansoni, su testi di Pier Carpi e Michele Gazzarri, crea graficamente la serie Teddy Bob. Il protagonista, Bob Davis, è un giovane beat che si muove in motocicletta lungo le strade degli Stati Uniti. Nel corso delle sue avventure, lo spregiudicato ragazzo affronta situazioni caratterizzate da scottanti temi d’attualità – quali la guerra, il razzismo e la droga – con il piglio tipico del giovane che si fa portavoce del conflitto generazionale del tempo.
Grande attenzione è dedicata alla musica e alla moda del periodo: numerosi sono i richiami, sia nel taglio dei capelli sia nell’abbigliamento ai fermenti giunti in Europa direttamente dall’altra parte dell’Oceano. Montorio rimane legato a Teddy Bob fino al 1972, anno in cui termina la produzione della serie, della quale disegna circa sessanta dei centoquarantanove numeri originali. Nello stesso periodo il disegnatore realizza per Sansoni molti episodi a fumetti e illustrazioni per Zakimort, Voluttà, I Classici a Fumetti (Frankenstein) e Umorismo Vamp ma, soprattutto, storie per Horror, rivista contenitore nata nel 1969 sul modello delle statunitensi Creepy ed Eerie e curata da Pier Carpi e Alfredo Castelli.
Da quel momento, Montorio instaura numerose collaborazioni con altrettanti editori. Nel 1971 è, al fianco di Guido Buzzelli, Enzo Magni e Floriano Bozzi, tra gli illustratori del “Settimanale eroticomico” Menelik, pubblicato da Tattilo Editrice. In seguito, disegna alcuni pocket per la Edifumetto e la Ediperiodici. Nel 1975 si concede una breve incursione nel fumetto umoristico per bambini riprendendo, per le nuove Edizioni Nerbini di Alfonso Picchierri, il buffo pulcino verde Pisellino, storico personaggio dell’editore fiorentino, creato nel 1939 dal disegnatore Antonio Burattini, in arte Buriko.
Dal 19 gennaio 1976, con l’episodio “Tre porte sbarrate”, Montorio entra nello staff di Diabolik, occupandosi in alcune occasioni delle matite e più stabilmente del ripasso a china delle storie. La collaborazione con il celebre ladro in calzamaglia delle sorelle Giussani si divide in due periodi. Il primo, incominciato nel 1976, si conclude nel 1991. Il secondo, iniziato nel 1997, è tuttora in essere. Parallelamente al primo periodo di collaborazione a Diabolik, il disegnatore mantovano presta la propria arte anche a numerosi settimanali popolari: Albo TV, Intrepido e Il Monello (Casa Editrice Universo), Boy Music (Corriere della Sera) e SuperGulp! (Mondadori); per quest’ultimo illustra alcune storie dell’Uomo Ragno.
Del 1979 è Le Amazzoni, serie incentrata sulle leggendarie donne guerriere e pubblicata, su albi di ampio formato e in tiratura limitata, dal Club Anni Trenta di Silvano Scotto.
Nel 1990 disegna i sette numeri di Jolly, pocket d’azione sceneggiato da Francesco Moretti e Alberto Savini, pubblicato da Renzo Barbieri Editore, e realizza brevi storie horror per il mensile Profondo Rosso pubblicato dalle Edizioni Scorpio di Gianni Eusebio. Per lo stesso editore, nel 1992, illustra Cobra n. 6.
I primi anni Novanta coincidono anche con il ritorno di Montorio nello staff di Sergio Bonelli Editore. Dal 1993 al 1997, il disegnatore mantovano cura le ristampe di Zagor, Mister No e Il Comandante Mark con interventi grafici sulle tavole originali.
Al termine di questa esperienza, torna a Diabolik, serie a cui è molto affezionato, anche per via della presenza di Eva Kant, nella quale riversa tutte le proprie doti di disegnatore di personaggi femminili.
Sebbene sia legato alla sua terra d’origine, dalla quale non si è mai staccato, Montorio non disdegna di partecipare, in giro per l’Italia, a mostre e conferenze per incontrare i propri fan e dialogare con loro.