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Giorgio Scudellari

Nella sua carriera professionale ha saputo passare con straordinaria capacità dallo stile comico a quello realistico. Dal suo pennello sono uscite le avventure a fumetti del burattino Pinocchio, quelle del mitico Dick Fulmine e le riduzioni di intramontabili classici della letteratura per ragazzi. Su testi di Gianluigi Bonelli ha disegnato Il Gustiziere Del West. Per il lungometraggio La Rosa di Bagdad ha creato il malvagio mago Burk.

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Nato in Sudamerica a Santiago del Cile il 10 febbraio 1908, Giorgio Scudellari a ventidue anni emigra in Italia, terra d’origine della sua famiglia, dove debutta come disegnatore su Topolino con la tavola autoconclusiva “Avventure africane” cui segue la storia "Dal deserto alla giungla", apparsa il 14 ottobre 1934 sul primo numero de L'Avventuroso della Casa Editrice Nerbini. Grazie al contatto con gli altri autori che lavorano per l’editore fiorentino, da Giove Toppi a Moroni Celsi, da Ferdinando Vichi a Guido Zamperoni, e al confronto con le storie di produzione americana (Alex Raymond e Phil Davis tra tutti) pubblicate sul settimanale, il giovane Scudellari matura rapidamente ed evolve verso uno stile personale, semplice eppure convincente, capace di illustrare il racconto western come quello comico; l’avventura esotica come il poliziesco. Oltre a disegnare storie per tutti i periodici pubblicati da Nerbini, Scudellari progetta anche i loghi delle testate e un gran numero di copertine. 

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Nel 1936 inventa il buffo Romolo che uscirà fino al 1941, prima su Il Giornale di Cino e Franco, poi su Pinocchio e infine su Pisellino. Nel 1937 disegna le avventure di Pinocchio su testi di Paolo Lorenzini (Collodi Nipote), sia per l’omonimo settimanale sia per una serie di albi.

Parallelamente all’esperienza con Nerbini, dal 1939 al 1941, Giorgio Scudellari porta avanti un’intensa collaborazione anche con l’Editoriale Universo. Realizza ventisei numeri degli Albi dell'Intrepido (Casa Editrice Universo) e le avventure di Volpe, che appaiono nella collana Le Più Belle Avventure delle Edizioni Alpe. Nel 1942 Scudellari passa a lavorare per L'Albo dei Bambini della Edital abbandonando le atmosfere idilliache delle storie precedenti per raffigurare mezzi bellici, come nel n. 89, intitolato “Lotte sul mare”, e spettacolari incursioni aeree, come nel n. 90 “Assalto al fortino” e nei successivi quattro albi. Per Scudellari il periodo della seconda guerra mondiale è ricco di importanti collaborazioni professionali, tra le quali spicca quella a La Rosa di Bagdad - per il quale cura il personaggio del mago malvagio Burk -, celebre lungometraggio animato diretto da Anton Gino Domenghini e giunto nelle sale cinematografiche solo alla fine degli anni Quaranta.

Nel 1945 lavora per L'Eroico della E.P.I. e ai cinque albi della serie poliziesca Ravengart sceneggiata da Brunilde Scavino per le Edizioni del Pino. 

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Ad agosto 1945 inizia a collaborare con l’editore genovese Giovanni De Leo al settimanale Il Cow Boy, primo giornale a fumetti a essere stampato nell’Italia settentrionale dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale. Qui con Gianluigi Bonelli realizza quattro episodi de Il Giustiziere del West serie creata l’anno precedente da Angelo Saccarello, autore di testi e disegni. Nel dicembre 1947, le storie del duo Bonelli-Scolari vengono ristampate, con il nuovo titolo di Il Giustiziere Mascherato, nei primi quattro numeri della collana omonima pubblicata dall’Audace.

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Poco dopo aver completato gli episodi de Il Giustiziere del West, verso la fine del 1946, Scudellari decide di trasferirsi in Argentina, dove rimane fino alla fine del decennio. La grande distanza non gli impedisce comunque di continuare a collaborare con numerosi editori italiani. Sempre nel 1946, infatti, subentra a Carlo Cossio, creatore grafico del personaggio, nella realizzazione di Dick Fulmine, il poliziotto italo-americano ideato dal giornalista e sceneggiatore Vincenzo Baggioli. Scudellari disegna tutti episodi pubblicati sugli Albi dell'Audacia nn. 1/45 (luglio 1947/maggio 1949), che vedono ai testi Gianluigi Bonelli e Franco Baglioni, e numerosi altri apparsi sugli Albi dell'Audacia nn. 1/48 (29 maggio 1949/23 aprile 1950), dove è affiancato da Benedetto Resio.  La testata nelle sue varie incarnazioni ospita il personaggio fino al 1950 quando cessa le pubblicazioni sotto la sigla editoriale delle Edizioni Ippocampo.
Nello stesso anno Scudellari illustra "La gemma del Fiume Rosso" per gli Albi Salgari, editi dall’Associazione Salgari di Milano. Nel 1947, su testi di Gian Luigi Bonelli prosegue le avventure del Il Giustiziere del West, iniziate su Il Cow Boy, e ora pubblicate negli albi della collana Il Giustiziere Mascherato

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Rientrato in Italia, tra il novembre 1949 e il marzo 1950, illustra, su testi di Saccarello, i quattrodici numeri della serie avventurosa di ambientazione esotica Simbar, pubblicata dalle Edizioni Ippocampo.

Nel 1952 realizza la riduzione del romanzo di Emilio Salgari “I naufragatori dell’Oregon”, che appare sul primo numero degli Albi Salgari della E.G.L.A. Sempre nel 1952 riallaccia i contatti con Giuseppe Caregaro, che gli affida i disegni di “Linea Winchester “ e “Grande Aquila”, due western apparsi sulla testata contenitore Rodeo e incomincia a collaborare con Lo Scolaro, un settimanale didattico per ragazzi edito a Genova da Iro Stringa, che ne è anche il direttore. Giorgio Scudellari disegna la serie a fumetti “Il Capitano Scott”, numerose illustrazioni e alcune riduzioni da classici letterari, tra i quali “Dagli Appennini alle Ande,” racconto tratto dal libro Cuore di Edmondo De Amicis, “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe, e “Le mie prigioni” di Silvio Pellico. Sempre a Genova, riprende i contatti con De Leo; su Avventure nn. 1/8 compare Pattuglia di Frontiera. Si tratta del suo ultimo fumetto disegnato in Italia. Tra le ultime esperienze lavorative nel nostro Paese vi sono una serie di cortometraggi pubblicitari per la IMA Film di Milano e un’esperienza societaria con il disegnatore Giulio Chierchini. Ritornato definitivamente in Sudamerica, Scudellari si stabilisce in Argentina. Muore in un incidente automobilistico nel 1966 nei pressi di San Paolo del Brasile.

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