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È un po’ il Salgari del fumetto italiano che ha la straordinaria capacità di raccontare sia storie sia Storia e di far recitare con la stessa naturalezza sia geni sia comuni mortali.

Paolo Bacilieri Nel corso dei suoi ottant’anni di attività, la Casa editrice della famiglia Bonelli ha annoverato tra i suoi collaboratori disegnatori dagli stili più diversi. Nel caso di Paolo Bacilieri, però, il suo segno grafico ha spiazzato e spiazza tuttora numerosi lettori. Nato a Verona il 23 febbraio 1965, ancor prima di andare a scuola incomincia a disegnare storie a fumetti. Come racconta lui stesso in un’intervista al sito flashartonline.it: “Ho imparato a leggere a cinque anni, ma già prima di quel momento saccheggiavo gli albi dei miei fratelli maggiori e iniziavo a scarabocchiare su dei blocchi di carta da telescrivente che mio padre portava a casa dall’ufficio. Sono cresciuto in una famigliona veneta in un paesino minuscolo dell’alta Valpolicella, dove non c’era neppure un’edicola! Ma cosa importava? In quegli anni, l’offerta di fumetti era davvero ricchissima: c’erano tanti autori straordinari che ‘lavoravano per me’. Infatti, la grandissima parte dei fumetti era rivolta a un pubblico di giovanissimi. Leggevo Topolino, ovviamente, ma anche Cucciolo, Braccio di Ferro, Tiramolla, Soldino, il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei Ragazzi, dove, a sette anni, lessi la mia prima storia del Corto Maltese di Pratt, ‘Teste e funghi’”.  A diciassette anni si presenta da Milo Manara, che lo invita a frequentare il suo studio. Cosa che fa nei momenti liberi che gli lasciano gli studi al Liceo Artistico. Passo successivo è il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che consegue nel 1990. Intanto, il giovane fumettista ha già esordito in ambito editoriale pubblicando, su Il Piccolo Missionario, il breve fumetto “Fortunato”, sceneggiato dalla poetessa Carmela Benedetti. Si tratta del primo timido passo in un mondo, quello dei comics, che lo vedrà diventare in seguito uno dei più particolari e apprezzati autori contemporanei. Ancora a flashartonline.it, Bacilieri racconta così i suoi esordi: “Ho capito presto che disegnare sarebbe stato il mio mestiere: è una delle pochissime idee chiare che ho sempre avuto. Quello con Manara è stato il primo incontro straordinario della mia vita artistica. Lui era il mio mentore e quando ci siamo conosciuti, nel 1981, avevo sedici anni, un’età in cui vedere fisicamente un fumettista, in carne, ossa e sigarette, è fondamentale. Anche conoscere Mescola è stato molto importante, così come entrare in contatto con Luca Aurelio Staletti, che in seguito mi ha fatto da agente”.  Intanto, nel 1982, in compagnia di Milo Manara, partecipa all’edizione del Salone Internazionale dei Comics di Lucca, dove incontra alcuni tra i più grandi autori di fumetto: Hugo Pratt, Moebius, Andrea Pazienza, Josй Munoz, J.P. Dionnet, Vittorio Giardino, Massimo Mattioli, Tanino Liberatore e Stefano Tamburini. In questo steso periodo fa la conoscenza dello scrittore veneziano Franco “Steve” Mescola, che gli sceneggia alcuni fumetti “liberi” (Le tresor des Imbalas e La femme–léopard) pubblicati, a partire dal 1986, su À Suivre, rivista contenitore di Casterman. A proporle all’allora direttore del periodico Jean Paul Mougin è Staletti, già agente di Manara. È il primo passo di una straordinaria carriera professionale, che vede dapprima la pubblicazione di Il tesoro degli Imbala e de La donna leopardo sulle pagine del mensile della Milano Libri Corto Maltese e, in seguito, la presentazione, sulla rivista Comic Art, di Barokko, un “giallo” dai toni crudi nel quale le già evidenti qualità grafiche e narrative dell’autore si uniscono alla sintesi.  Nel 1991 Bacilieri intraprende una collaborazione con il mensile a fumetti per adulti Blue, per il quale scrive e disegna Una storia del cazzo, ristampata dallo stesso editore nel 1992 in un volume autonomo. Nel 1994 la casa editrice materana R&R pubblica il graphic novel Durasagra Venezia über Alles. Il fumetto ha avuto una vicenda travagliata: realizzato durante l’anno precedente, l’autore lo propone alle case editrici francesi Casterman e l’Association, ma, in entrambi i casi, riceve un rifiuto. Dell’anno successivo è Phonx, scritta e disegnata per Blue. Racconta lo stesso Bacilieri al sito lospaziobianco.it: “Blue, all’epoca era una sorta di rifugium peccatorum per molti autori ”alla deriva”, che non necessariamente avevano la vocazione per l’erotismo o il feticismo del piede o quant’altro. In realtà io avevo partecipato fin dall’inizio con il mio peggior lavoro di sempre per poi fare altre cose. Francesco Coniglio, direttore della rivista, era amico del mio ex agente, Luca Aurelio Staletti; fu Luca a rimetterci in contatto e Francesco, dopo aver visto le prime tavole di Phonx e averle giudicate illeggibili, ne vide altre e cambiò idea. Per fortuna. All’epoca era il mio unico editore”.  Nel 1996 è la volta di The Supermaso Attitude, ispirato a uno dei più efferati delitti di cronaca nera del periodo. A pubblicarlo è la Phoenix di Daniele Brolli, casa editrice molto attiva nel mercato del fumetto indipendente durante gli anni Novanta del XX secolo. Nel 1998, di nuovo per Blue, realizza Zeno Porno, fumetto incentrato sulle vicende di uno sceneggiatore Disney ed ex agente della CIA, nella cui fisionomia si riconosce lo stesso Bacilieri. La storia è raccolta in volume dal Kappa Edizioni nel 2005. A gennaio 1999, Bacilieri entra nello staff di Napoleone, serie “gialla” creata da Carlo Ambrosini nel 1997 e pubblicata da Sergio Bonelli Editore. “Quando [...] il creatore di Napoleone [...] mi ha chiesto di lavorare sul suo personaggio i più erano perplessi e lo ringrazio tuttora per avere assorbito signorilmente le proteste di chi mi avrebbe volentieri messo in condizioni di non nuocere. Credo che nel mio DNA, ed è questo che ha fatto probabilmente la differenza, ci sia una componente bonellide assorbita in tenera età, con i Tex dei miei fratelli maggiori, con Zagor e poi Mister No, Ken Parker, Dylan Dog... con i magnifici albi di Un uomo, un’Avventura”. Nel racconto che Bacilieri fa al sito videodrome-xl.repubblica.it c’è l’approccio, non come autore ma anche da lettore verso l’immaginario creato in circa ottant’anni dalla più importante Casa editrice di fumetti italiana in essere.  La collaborazione di Bacilieri a Napoleone dura per sette anni durante i quali il fumettista illustra dieci episodi, tre dei quali sceneggiati da Ambrosini e sette che lo vedono anche autore dei testi, testimonianza questa della sua capacità di portare in un fumetto seriale tematiche peculiari e ambientazioni inedite. Oltre al lavoro con la Sergio Bonelli Editore, il fumettista veneto porta avanti altri progetti “autoriali”, che vedono la luce su pubblicazioni di maggior pregio tipografico. In questo periodo stringe anche un felice sodalizio con il giornalista Franco Busatta. Insieme, i due realizzano i volumi Patty Paradise. Le avventure di Patty Pravo, e Scusa, Sadik, hai visto Diabolik? Un cocktail di fumetti neri, pubblicati da Editrice PuntoZero rispettivamente nel 2000 e nel 2001. Due anni dopo, Hazard edizioni pubblica il saggio Making Of Napoleone, che Busatta dedica al lavoro svolto da Bacilieri sul personaggio di Ambrosini. Rimanendo fuori dell’ambito del fumetto, nel 2008 Kappa Edizioni dà alle stampe lo sketchbook Canzoni in A4, che raccoglie una serie di illustrazioni e di schizzi che l’autore dedica al mondo della musica.  Nel corso dello stesso anno, Sergio Bonelli commissiona ad Ambrosini una nuova se- rie che riprenda lo spirito della precedente. Nasce così Jan Dix, dedicata le avventure di un critico d’arte che le dà il titolo. Naturalmente Bacilieri fa parte dello staff grafico e, nel corso dei successivi due anni, illustra tre dei quattordici episodi complessivi che compongono la serie, chiusa nel luglio 2010.  In quello stesso anno, Moltimedia ristampa, in forma di albetto, la breve storia Johnny Duemiladue, apparsa in prima edizione su un calendario prodotto dalla stessa Moltimedia nel dicembre 2001.  Nel 2011, Casterman pubblica Adiòs muchachos, un graphic novel sceneggiato da Matz, libero adattamento del romanzo omonimo dello scrittore cubano Daniel Chavarrмa. A questo fa seguito, l’anno successivo, Sweet Salgari, commovente biografia del celebre romanziere veronese. A pubblicarla è Coconino Fandango, che tra il 2014 e il 2016 dà alle stampe Fun e More Fun, due bizzarri romanzi grafici che Paolo Bacilieri dedica al mondo dell’enigmistica. Per quanto riguarda il fumetto seriale, nell’ottobre 2012 il fumettista veneto firma, su testi di Antonio Serra, i disegni del fantascientifico Sul pianeta perduto, apparso nella collana Romanzi a fumetti Bonelli. Un anno dopo illustra un episodio di Dampyr, sceneggiato da creatore della serie, Mauro Boselli, e pubblicato su Speciale Dampyr n. 9. A questo segue, nell’aprile 2014, l’episodio  “Buggy”, scritto da Carlo Ambrosini e pubblicato in Dylan Dog Color Fest n. 12. Nel suo lavoro per Sergio Bonelli Editore Bacilieri affronta tutti i generi del fumetto. Nell’aprile 2015 è la volta del western. “Il prezzo dell’onore” è una storia autoconclusiva sceneggiata da Fabrizio Accatino e inserita nella collana contenitore Le storie. Un mese dopo, Bacilieri passa dal racconto della conquista del West alla fantascienza. Su testi di Roberto Recchioni e in collaborazione con Werther Dell’Edera, disegna “La carne e l’acciaio”, ottavo episodio della miniserie Orfani: Ringo. In collaborazione con lo sceneggiatore Alberto Ostini realizza “Il mostruoso banchetto”, episodio di Dylan Dog contenuto in Dylan Dog Magazine n. 2 del marzo 2016. Otto mesi dopo, grazie a un nuovo episodio di Dampyr, si rinnova la collaborazione con Boselli. Il fumetto è pubblicato sul primo numero della collana Dampyr Magazine. Sebbene il lavoro per Sergio Bonelli Editore lo assorba quasi completamente, di tanto in tanto Bacilieri trova il tempo di portare avanti progetti autoriali. Nel 2016, per Hollow Press, scrive e disegna il graphic novel Palla, al quale fa seguito, nel 2018, Tramezzino, pubblicato da Canicola Editore. Nel corso della sua carriera Bacilieri ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Albertarelli (ANAFI 1989), lo Jellow Kid (Roma 2003), il Gran Guinigi (Lucca Comics 2006), il Premio U Giancu (Rapalloonia 2012), il Premio Boscarato per il miglior libro italiano (TrevisoComics 2012), il Premio Micheluzzi come miglior disegnatore (Comicon 2015), Gran Guinigi per la Miglior Storia Breve (Lucca Comics 2017). 

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