
Il Mondo di If - dicembre 2019
Ci sono generi del fumetto che dal Dopoguerra non hanno mai abbandonato l’edicola. Il Western è uno di questi.
Una buona mano nel segno della continuità l’ha ovviamente data Tex Willer, decano di tutti gli eroi della Frontiera e fenomeno editoriale ormai unico nel suo genere per longevità e tradizione.
Noi, nel nostro piccolo, in questo periodo contribuiamo a rinnovare la passione per il genere con testate come questa e le avventure a colori di Miki e Blek ristampate per La Gazzetta dello Sport o con la mitica Storia del West di Gino D’Antonio, riproposta anch’essa a colori in coedizione con Sergio Bonelli Editore. Altri generi invece hanno cicli più lunghi, con periodi di auge, alternati ad altri di “scomparsa” dalle edicole. È il caso, per esempio dei fumetti di guerra. Chi è stato ragazzo negli anni Sessanta non può non ricordare alcune testate pubblicate dalla Editrice Dardo. In particolar modo la Collana Eroica (1963-1971) o ancor meglio la Collana Super Eroica (1965-1995), con l’inconfondibile scudetto barrato – passepartout per nome di collana e prezzo – e l’immancabile strillo di copertina: “avventure inedite di terra, di cielo e di mare”, a rappresentare in modo paritetico tutte le forze armate. Il materiale era di provenienza inglese, dell’editore Fleetway, il quale era apertissimo alle collaborazioni con autori internazionali tra cui moltissimi italiani di valore come Renzo Calegari, Gino D’Antonio, Renato Polese, Hugo Pratt e Ferdinando Tacconi. Ebbene, quella pagina gloriosa del fumetto è tornata da qualche tempo in edicola grazie a una nostra iniziativa per Corriere dello Sport - Stadio e Tuttosport che, ogni settimana, offrono in compiega ai loro lettori una rivisitazione della Collana Super Eroica. Il nuovo motto è un omaggio a quello storico e suona così: “grandi storie di guerra tra cielo, terra e mare” e in ciascuna uscita ci sono tre episodi completi della Collana Eroica. Una serie che merita ancor oggi di essere scoperta e che per il genere bellico a fumetti è stata volano di rilancio tanto quanto Salvate il soldato Ryan lo è stato per il cinema “in divisa” alla fine degli anni Novanta.
Registrati alla newsletter e ottieni subito
lo sconto del 10%