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Andrea Mantelli

Andrea Mantelli nasce a Merano, in provincia di Bolzano, il 9 luglio 1946, da genitori piemontesi. Tre anni dopo, nel 1949, la famiglia si trasferisce a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, dove il giovane Mantelli frequenta le scuole fino alla maturità. Nel 1968, grazie alla conoscenza con Andreina Repetto e Alfredo Saio, sceneggiatrice delle Edizioni Alpe, entra in contatto con Umberto Manfrin, storico disegnatore di Tiramolla, e si trasferisce a Milano. Si laurea in Lettere Moderne, con una tesi sul western all’italiana, e incomincia a collaborare dapprima con l’Alpe e, subito dopo, con l’Astorina, scrivendo rispettivamente i testi di Cucciolo e Tiramolla e di Diabolik.

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L’anno successivo amplia le collaborazioni, sceneggiando alcuni “liberi” per Il Monello e Intrepido dell’Universo, che l’assume in veste di redattore. Il lavoro con la casa editrice dei fratelli Del Duca si protrae per qualche anno e dà modo a Mantelli di collaborare anche con le testate di altri editori: Horror (Gino Sansoni, 1972); Corriere dei Ragazzi (Corriere della Sera, 1974/1975), per il quale crea la serie western Smith & Wesson disegnata da Mario Uggeri; Mister No (Cepim, 1977), dove affianca Guido Nolitta nella scrittura dell’episodio “Evasione!”, ultima storia di Jerry Drake disegnata da Franco Donatelli.

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Nel frattempo, abbandonata l’Universo, è assunto dalla Mondadori e segue, ancora in veste di redattore, la breve stagione di Audax (1974/1975), periodico diretto da Nino Cannata, nato sulla falsariga dell’Intrepido. Dal 1975, incomincia una lunga collaborazione con le testate a fumetti della Lancio (Lanciostory e Skorpio), scrivendo, oltre a un gran numero di “liberi”, i testi delle serie western L’Uomo di Richmond, illustrato da Ernesto Garcia Sejas, e Old America, disegnata da Paolo Ongaro, e curando la serie di fotoromanzi Le avventure di Lucky Martin.

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La passione per il West, protagonista di molti fumetti realizzati per la Lancio, porta Mantelli a sceneggiare, nel 1977, “L’ombra della forca” e “Un uomo e la sua colt”. Apparse nella Collana Rodeo e disegnate da un Renato Polese in ottima forma, rappresentano due splendide prove d’autore, ancora valide a trent’anni di distanza. Nel 1979, Mantelli decide di fare un nuovo passo professionale e diventa editore in proprio, pubblicando Smack, La Rivista attiva dei Bambini, un mensile dedicato ai più piccoli, al quale collaborano alcune prestigiose firme del fumetto e dell’illustrazione nostrani (Giovan Battista Carpi, Umberto Manfrin e Vauro Senesi) e internazionali (Mordillo, Oski e Mort Walker). La vita della pubblicazione è breve, ma è grazie a questa esperienza e al successivo incontro con l’editore Ernesto De Rossi che, nel 1980, Mantelli dà forma a La Banda TV Ragazzi.

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Si tratta di un settimanale che pubblica le versioni a fumetti realizzate da autori italiani di alcune serie animate di produzione giapponese, all’epoca protagoniste di un vero fenomeno televisivo. Sulle pagine de La Banda TV Ragazzi compaiono, tra gli altri, Daitan 3, Judo Boy, Mazinga Z, Jeeg Robot e Tekkaman. Come nel caso di Smack, le firme dei collaboratori sono di gran livello. Oltre allo stesso Mantelli, le sceneggiature sono firmate da Vincenzo Perrone e i disegni da Giovanni Sforza Boselli, Angelo Scariolo, Leone Cimpellin, Paolo Ongaro, Antonio Terenghi e, ancora una volta, da Umberto Manfrin. L’esperienza de La Banda TV Ragazzi prosegue per tre anni con il nuovo editore Gianni Eusebio, subentrato a De Rossi, e con il nuovo titolo di testata Cartoni in TV. Negli anni Ottanta, oltre a sceneggiare le serie Ultima Frontiera, disegnata da Ongaro, e Autobus 84 per Boy Music, e otto storie di Topolino per la Disney, Mantelli realizza numerosi fotoromanzi per Bolero e Dolly (Mondadori), e Più (Domus). Nel frattempo, prosegue anche la collaborazione con l’Universo che, nel 1990, porta alla nascita di Albo dell’Intrepido Mese, un mensile che riprende, partendo dalla testata originale degli anni Trenta, le storie di Chiomadoro il Principe del Sogno e Roland Eagle, alternandole con Max Fax, il nuovo personaggio ideato da Carlo Pedrocchi e Andrea Mantelli e disegnato da Fabrizio Busticchi e Paolo Ongaro, e alcune storie “libere” realizzate da Rossano Rossi e Franco De Vescovi.

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Il 1995 è l’anno di Bad Moon, una serie fantascientifica scritta e ideata in collaborazione con Claudio Bruneri Fusi e pubblicata dalle edizioni Xenia. Mantelli incomincia a collaborare con l’editore milanese per curare il rilancio di Demon Hunter, una serie horror-poliziesca che, dopo un grosso successo iniziale, si arena su dati di vendita insufficienti. La stagione di Mantelli alla Xenia dura due anni e, oltre a Bad Moon e Demon Hunter, vede anche la creazione e parte della scrittura dei Capolavori dell’Avventura, serie di volumi dedicati ad alcuni grandi scrittori. La formula prevede in ogni libro la pubblicazione di alcuni racconti, per esempio di Edgar A. Poe o Joseph Conrad, sia nella classica versione in prosa, sia nella riduzione a fumetti. I disegni sono di Luca Rossi, Alfio Buscaglia e Nicola Genzianella. Interrottasi troppo presto la collana, i suoi testi sono rappresentati da una compagnia teatrale milanese.

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Dopo questa esperienza, complice anche la crisi che incomincia ad attanagliare il settore, Andrea Mantelli abbandona il mondo del fumetto per la didattica multimediale, realizzando e diffondendo corsi di lingue. Poi, nel 2005, grazie a Sergio Bonelli Editore, lo sceneggiatore ritorna alla scrittura dei fumetti. L’occasione gli è fornita da Mister No, del quale sceneggia, in collaborazione con Luigi Mignacco, i testi de “Il pentito” e “Trappola per topi”, rispettivamente numeri 358 e 359 della serie.

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